Strada Pelosa Canale Brentella Capitello di S.Rocco Edificio Vecchio Chiesa di Cave

La scuola elementare Edificio Vecchio

  Quanti ricordi guardando quell'edificio! In quelle aule semplici ed austere è avvenuto il primo contatto con le Istituzioni e lo Stato. Il Dovere, la Disciplina, lo Studio. La Scuola come Ente di formazione primario. La Maestra come massima figura istituzionale.L'ex-scuola elementare Edificio Vecchio Ma anche le prime conoscenze, le prime ansie per il voto, i primi innamoramenti, le grandi baruffe (te spèto fora), i primi pianti per il brutto voto.
   Intere generazioni dei ragazzi di Cave sono passate per quelle aule, credo portando per sempre ricordi incancellabili: la Maestra autorevole, a volte autoritaria e che pure picchiava e guai dirlo a casa (la maestra Ostani con la sua bacchetta di bambù - le mani sul banco! - gridava e xò pache, per non parlare del Maestro Cipolla - chiedere a Magnabosco Ivano e Dori Lorenzo); "ea bidea Flora" (nella foto), la stufa a legna La bidella Florada accendere ogni mattina durante i mesi invernali, l'inchiostro per scrivere e i pennini che si "schincàvano".

 

  Mi ricordo il primo giorno di scuola in 1a elementare. Compagno di banco Canova Rodolfo. "Bambini, aprite le cartelle" dice la maestra. Tutti aprono le cartelle, ma Rodolfo resta immobile. La maestra insiste, ma lui si guarda attorno spaesato. Allora gli dico "Vèrzi eà sachéta, mona". Era l'unico ad avere proprio un piccolo sacco di juta per i libri (che poi erano il sussidiario, il famoso portapenne in legno a due scomparti, che spesso vendiva brandito come arma impropria, un quaderno a righe (dé prima) e uno a quadretti che si acquistavano da ea Ema dei ciuci, quaderni che all'ultimo giorno di scuola si trasformavano in stupini per le cerbottane.

 

  Ci chiedevamo però il motivo di quel nome "Edificio Vecchio" poco consono come nome di una scuola, di solito intitolata ad illustri personaggi storici (Scapolo, Fogazzaro, Petrarca, ecc).. Eravamo, credo, tutti convinti che la scuola fosse stata edificata negli anni '30, durante il ventennio fascista, ma l'informazione di un vecchio abitante delle Cave "ma varda che ea scoła xè stà costruia nel 1840, durante ea Republica Cisalpina, ghè xè 'ndà anca me nono" ci induce ad approfondire la storia dell'edificio. Ma da dove cominciare?

Inizia la ricerca...

Da dove partire? Dall'Archivio di Stato, naturalmente. Si trovaL'Archivio di Stato a Brusegana a Brusegana, sulla Strada dei Colli, prima dell'Istituto Bacologico, ora ristrutturato e che è diventata la sede del Museo degli Insetti.


  E' la prima volta che metto piede nell' edificio. Pensavo di trovare il solito ambiente pubblico un pò antico, stantìo, scalcinato. Grande la sorpresa nel trovarmi in un luogo moderno, ordinato e ben organizzato dove vengo accolto con estrema cortesia dal personale di portineria al quale espongo il motivo della mia visita.

 

  Vengo indirizzato al 1° piano nella Sala di studio. Anche qui l'ambiente è notevole: un'ampia salaLa ex-Bacologica oggi Museo degli Insetti  splendidamente illuminata dal sole con una decina di banconi per la consultazione su cui siedono già alcune persone. I tre addetti che assitono i ricercatori-studiosi si prodigano cercando, con estrema gentilezza e competenza, di darmi una mano nella ricerca.

 

  Mi consigliano di esaminare le mappe catastali per cercare di individuare l'edificio in questione. Inizio con l'esaminare le mappe del Catasto Austriaco. Il Catasto Austriaco entrò in vigore nel Veneto a partire dall'anno 1845: esso ricalca pari pari il Catasto Napoleonico (i cui rilievi datano 1808-1813) dal quale è stato derivato. Infatti con il trattato di Campoformio del 17 Ottobre 1797, Catasto Austriaco 1831viene sancita la fine della Repubblica di Venezia e il passaggio del Veneto, dell'Istria e della Dalmazia all'Arciducato d'Austria in cambio, da parte di quest' ultima, del riconoscimento della Repubblica Cisalpina.

 

  La mappa (TAV. XVI del Comune Censuario di Chiesanuova) è, come indicato nel frontespizio delle tavole, "desunta dal vero originale dell'anno 1809 è stata rettificata pei terreni e pei caseggiati colle variazioni rilevate all'atto del classamento nella campagna censuaria dell'anno 1831". Nell' immagine ingrandita si nota che la nostra strada delle Cave (allora chiamata Strada comunale detta del Capitello di Brusegana) si immette nella Statale per Vicenza con un percorso diverso da quello attuale e non ci sono indicazioni di abitazioni lungo il percorso.

 

  Sempre su consiglio degli assistenti dell'Archivio passo ad esaminare Catasto Austro-Italiano 1852le mappe catastali del Catasto Austro-Italiano. Vi assicuro che esaminare, anche se solo le copie, questi antichi documenti, è un'esperienza veramente emozionante.

 

  Siamo nel 1845. Nella mappa ingrandita si nota chiaramente le modifica del tracciato della nostra Via delle Cave nella parte finale verso la statale per Vicenza e nella particella 1724 compare un edificio, il nostro Edificio Veccchio. La segnalazione del vecchio abitante delle Cave che indicava nel 1840 l'anno di costruzione della scuola era esatta.

 

  Sorge spontaneo un paragone con lo stato dell'istruzione pubblica ai nostri giorni. In quei tempi, Scuola Fogazzarogovernanti illuminati facevano costruire le scuole in aperta campagna prima ancora delle case e delle strade perchè anche ai figli dei contadini fosse garantito il diritto allo studio.

 

  La foto a sinistra è della scuola elementare Fogazzaro a Chiesanuova nel 1939 e visivamente si può notare come anche questo edificio pubblico sorga solitario in mezzo ai campi.

 

I link a sinistra rimandano alle foto delle diverse classi che hanno popolato la vecchia scuola.